Palazzo dei
Vendicatori
Kang il Conquistatore ha vissuto una vita a dir poco
complicata. Ci sono molte esperienze irripetibili nei suoi ricordi... il suo
regno come Faraone d’Egitto, le sanguinose guerre atomiche del quarantesimo
secolo, lo scontro con le sue versioni alternative.
Trovarsi con la schiena al muro, ad un passo
dall’essere ridotto in poltiglia dai pugni di un dio, tagliato a fette dalla
spada di una valchiria, stritolato da un campo magnetico, incenerito da raggi
repulsori e bio-pungiglioni non è nulla di nuovo per Kang. Il fatto che questo
non sia l’inizio di una battaglia, però, rende la situazione davvero unica.
<<Hai dieci secondi per convincermi a lasciarti
uscire da questa stanza con tutte le ossa intere, Kang>> chiarisce Iron Man, e nonostante
l’alteratore vocale è chiaro che non sta bluffando.
-Mi bastano tre parole: Thanos sta arrivando.
#99
E venne un giorno
di Carlo Monni & Fabio Furlanetto
& Carmelo Mobilia
12.000 Km
sopra il Polo Nord
La stazione spaziale è conosciuta come la Vetta, o
meglio lo sarebbe se la sua esistenza fosse ufficialmente riconosciuta dalle
Nazione Unite. Abigail Brand, direttrice dello S.W.O.R.D.[1]
sta cercando di godersi il primo caffè della giornata mentre legge i rapporti
provenienti da Rigel, quando uno dei suoi sottoposti dall’aspetto decisamente
alieno si precipita nel suo ufficio.
-Ssssignora Direttrice! Deve assssolutamente vedere
quessssto!- annuncia, le sue parole distorte da un muso che non è stato pensato
per parlare una lingua terrestre.
-Cosa c’è questa volta, Sydren?- alza gli occhi al
cielo la donna dai capelli verdi, fin troppo abituata alla facilità con cui il
Drenx può agitarsi.
-Abbiamo appena perssso il radar ipersssspaziale.
Quessssti sssono gli ultimi dati.
Sydren mostra le immagini sul tablet che regge in
mano: una rappresentazione del traffico spaziale in un raggio di dieci
anni-luce. Un puntino rosso si illumina presso Alfa Centauri; rappresenta una
nave quasi certamente armata.
-Tutto qui? Non penso sia il caso di saltare alle...
conclusioni...- inizia a rispondere la Direttrice Brand, prima che capiti
qualcosa di impensabile: ora è senza parole.
È apparso un secondo puntino. Dieci. Cento. Una
massa indistinta rossa, che procede in direzione della Terra prima che la
connessione si interrompa del tutto.
-Sydren. Sto guardando quello che penso?
-Invasssssione.- annuisce l’alieno.
Palazzo dei
Vendicatori
In piedi nella loro sala riunioni Kang il Conquistatore sta spiegando ai Vendicatori il
motivo del suo improvviso arrivo assieme alla sua compagna Ravonna.
Polaris
guarda i suoi compagni: l’ostilità e la diffidenza che dimostrano nei confronti
del loro abituale avversario è decisamente palpabile. Per certi versi le fa
venire in mente l’atteggiamento che molti X-Men hanno verso suo padre: Magneto.
Chissà se anche i suoi fratellastri, Quicksilver e Scarlet, provano la stessa
sensazione? Di certo gli X-Men si sono abituati a collaborare coi loro
avversari più spesso di quanto sia capitato ai Vendicatori ma stavolta la
minaccia sembra davvero seria.
Per
la prima volta in questa giornata Capitan America accantona i tristi pensieri
sui suoi problemi personali.[2] Non
le è sfuggito come anche i più spavaldi tra i suoi compagni di squadra si siano
subito preoccupati una volta sentito il nome di Thanos. Ovviamente lei sa
benissimo chi è: ha letto i resoconti delle sue imprese, visionato qualche raro
filmato. Sa del Guanto dell’Infinito e che quello che chiamano il Titano Pazzo
non mira a conquistare l’Universo ma a distruggerlo come tributo all’amore che
prova verso la Morte, o meglio: verso una sua personificazione. Sa tutto
questo, ma, da buon ufficiale dei Marines, sa anche che nulla può sostituire
l’esperienza sul campo: se i suoi compagni sono spaventati devono avere ragioni
molto serie.
-E
questo è tutto.- conclude Kang.
-Vediamo
se ho capito bene.- interviene Wasp -Ci hai sfruttato per conquistare i Badoon,
e adesso vieni a chiedere il nostro aiuto perché un altro cattivo ti ha rubato
l’idea?
-Non
sono pazzo come Thanos, donna. Volevo solo conquistare la Galassia ed umiliare
i Vendicatori prima di uccidervi tutti quanti.
-Che
sembra un’idea perfettamente sana. Qualcuno vuole spiegarmi perché non abbiamo
ancora aperto l’armatura di questo idiota come una scatola di sardine?- chiede
Occhio di Falco, le cui dita non sono mai troppo lontane dall’arco da quando
Kang si è presentato.
-Vorrei
vederti provare, arciere.- risponde Kang alla provocazione, stringendo i pugni:
i suoi guanti crepitano di energia, ma prima che possa fare qualunque cosa
interviene Ravonna:
-Thanos
vuole distruggere la Terra, Vendicatori. È il vostro lavoro fermarlo.
<<E lo faremo, Ravonna, non preoccuparti. Ma
non mentre siete a piede libero>>
Iron
Man si alza, ed assieme ai servomotori che muovono la sua armatura si sente
l’inconfondibile ronzio dei suoi sistemi d’arma che si attivano. Altri
Vendicatori scattano sull’attenti: la Valchiria sguaina la fidata spada
Dragonfang, Occhio di Falco è pronto a scoccare una freccia in mezzo secondo,
ed anche Capitan America impugna lo scudo.
-Se
pensi che resterò nelle retrovie durante una guerra planetaria, Iron Man,
preparati a combattere su più fronti.- minaccia Kang.
Solo
qualche altro secondo e nella Base dei Vendicatori scatterebbe uno scontro di
proporzioni epiche, se non attirasse la loro attenzione il suono di una sirena
d’allarme, seguito da un ologramma proiettato sul tavolo delle riunioni.
L’immagine di una donna dai capelli verdi.
<<Sono Abigail Brand, Direttrice dello S.W.O.R.D. Questo
è un messaggio priorità Omega Nero: se lo ricevete, siamo nella #CENSURATO# fino al collo. Preparatevi ad un attacco militare su
scala globale: con effetto immediato, dichiaro lo status di Defcon Zero. A
partire da adesso, la Terra è ufficialmente in stato di guerra>>
L’ologramma
scompare, facendo ritornare la stanza nello stallo precedente.
<<Quanto tempo?>> chiede Iron Man.
-Un’ora.
Forse meno. L’ammiraglia di Thanos genera un campo di distorsione temporale,
non posso andare nel vostro futuro a verificare.- risponde Kang.
-Iron
Man... stiamo parlando di Thanos e di un intero esercito di Badoon. Avremo
bisogno di tutto l’aiuto possibile.- gli ricorda Wasp.
<<Lo so. È il momento della chiamata>> annuisce Iron Man, disattivando le armi ed interfacciandosi
con i sistemi di comunicazione della base.
Contemporaneamente in vari luoghi.
Il
messaggio della Direttrice dello S.W.O.R.D. appare contemporaneamente negli
uffici di tutti i capi di Governo degli Stati aderenti all’ONU ed anche nelle
sedi dei più importanti supergruppi delle varie nazioni. È la prima emergenza
di questo genere dai tempi della cosiddetta Guerra dei Mondi.[3]
Nel
giro di pochi minuti dalle varie cancellerie mondiali parte l’ordine di
mobilitazione totale. Se sapessero chi sta arrivando, si chiederebbero se è
abbastanza.
Palos Verdes, California. Sede della
Sezione Ovest dei Vendicatori.
Calabrone
stringe le labbra. Solo fino a poco tempo fa neanche sapeva cosa fosse lo
S.W.O.R.D. ed ora ecco che la sua direttrice lo avvisa di un’imminente
invasione aliena. Beh se la Terra è davvero sotto attacco lui ed il suo gruppo
faranno la loro parte. Una cosa così grossa richiede, però, una coordinazione
con la loro controparte ad Est.
Il
ronzio del monitor lo avverte che Iron Man ha avuto la stessa idea.
-Non
sono sorpreso della tua chiamata.- gli dice quando l’immagine del Vendicatore
Dorato appare sullo schermo.
<<Le cose sono anche peggiori di quanto credi,
Hank.>> replica l’altri
-Quanto
peggiori?
Iron
Man glielo dice ed Henry Pym sbianca in volto. Infine replica:
-Avvertirò
gli altri e partiremo subito per New York. Questo è un tipico caso di…
<<Lo so: da adunanza generale. Ci ho già
pensato.>>
New York, Four Freedoms Plaza, sede
dei Fantastici Quattro.
-Un’altra
invasione aliena?- sbotta la Torcia Umana -Quanti ne dovremo sconfiggere prima
che imparino la lezione?
-La
questione è molto seria, Johnny.- replica Mister Fantastic -Ho studiato i dati
inviatici dallo S.W.O.R.D. e se sono corretti come non ho motivo di dubitare,
siamo di fronte ad una flotta stellare gigantesca. Conosco la Direttrice Brand
e non è una che si spaventi a vuoto.
-Tu
sapevi già dell’esistenza di questo S.W.O.R.D. ancora prima che ce ne parlasse
Johnny[4] e,
come al solito, non hai ritenuto necessario parlarcene vero Gommolo?- gli
chiede la Cosa
Nella
sua voce non c’è collera ma amara rassegnazione.
-Ho
suggerito io all’ONU di crearlo subito dopo la Guerra dei Mondi ed ho fatto
parte del comitato che ha raccomandato Abigail Brand come sua direttrice. Lei
è… una donna molto speciale.
-E
quando ce ne avresti parlato?- gli chiede la Donna Invisibile.
Prima
che Reed possa rispondere un ronzio proviene dalla sua cintura ed uno identico
si sente nelle cinture di sua moglie e di Ben Grimm. Per la prima volta da
molto tempo le loro communicard da Vendicatori si sono attivate. Le estraggono
e vedono sul display il volto di Iron Man. Poche parole ed anche i Fantastici
Quattro sanno quanto sia seria la situazione.
Salem Center Contea di Westchester,
Quartier Generale Principale degli X-Men.
L’immagine
di Abigail Brand è appena svanita che un preoccupato Ciclope si rivolge alla
Bestia che ha un’aria pensierosa:
-Un’invasione
aliena di vasta portata è una cosa seria. Pensi che dovremmo chiedere
l’assistenza degli Shi’Ar, Hank?
-Sei
tu lo stratega del gruppo, Scott.- replica Henry McCoy -Quel che decidi tu mi
sta bene.
La
communicard dei Vendicatori che Hank porta sempre con sé ronza e dopo aver
sentito il messaggio di Iron Man il peloso mutante scuote la testa borbottando:
-Thanos…
è proprio vero che i guai non vengono mai da soli. Pare che debba recarmi ad
una riunione plenaria dei Vendicatori, un evento molto raro ma giustificato
dalle circostanze.
-Vuoi
che ti accompagniamo?
-No,
grazie, Scott. Tu pensa a coordinarti con la squadra di tuo fratello. Ho la
sensazione che l’azione non mancherà per nessuno di noi.
Mosca, Quartier Generale della Guardia
d’Inverno
I
membri del supergruppo ufficiale della Federazione Russa hanno appena ascoltato
il messaggio. Il Guardiano Rosso pensa alla migliore strategia da adottare per
contrastare la minaccia incombente. Lo hanno addestrato ad essere il simbolo
della Russia. Non intende fallire.
Katrina
Bulikova, che si fa chiamare Stella Nera, freme. Non permetterà che un aspirante
conquistatore alieno mandi all’aria piani studiati molto a lungo.
Sotto
l’elmo di Airstrike Valentin Shatalov sorride. Questa potrebbe essere
l’occasione buona per testare in battaglia la Guardia d’Inverno che lui sta
forgiando.
Toronto, Ontario, Canada, sede del
Dipartimento H, base di Alpha Flight.
Holland
Gentry, coordinatore ad interim del Dipartimento H, ha ascoltato il messaggio
della Direttrice dello S.W.O.R.D. ed ora impreca silenziosamente. Quest’emergenza
non ci voleva proprio nel momento in cui il gruppo è praticamente allo sbando,
minacciato da nemici interni ed esterni.[5]
Sospira
poi fa una telefonata al Primo Ministro.
In vari luoghi del Mondo
Scene
di questo tipo avvengono in ogni parte del mondo: a Bruxelles, l’Unione Europea
ha convocato ogni eroe da ogni paese affiliato. In Giappone si riuniscono i Big
Hero Six, a Pechino gli eroi un tempo noti come China Force. E così succede a
Buenos Aires come a Tel Aviv, a Seul come Riad.
In
tutto il globo terrestre i supereroi di ogni nazione si stanno preparando ad
una nuova Guerra dei Mondi.
Eliveicolo, sede operativa mobile
dello S.H.I.E.L.D.
Negli
ultimi tempi Nick Fury ha avuto poche occasioni anche solo di sorridere e la
conversazione che sta avendo con Abigail Brand non lo incoraggia certo a farlo.
-E
quindi le cose stanno così, mia cara Abby?- dice infine -Spero che non ti
seccherà se i miei ragazzi daranno una mano ai tuoi.
<<Questa è un’emergenza Defcon
Zero, Nicky, e tu sai che in questi casi io non bado a questioni di
giurisdizione… esattamente come te del resto.>>
Fury
storce le labbra. Quella donna sa essere fastidiosa quanto un foruncolo nel
sedere quando ci si mette, ma deve ammettere che sa quel che fa e che tutto
sommato gli piace.
3,17
miliardi di chilometri dalla Terra
Plutone è immerso in un’oscurità che pochi esseri
umani conoscono: la luce del Sole che raggiunge questo piccolo corpo celeste è
solo un frammento di quella che ha permesso alla vita di svilupparsi sulla
Terra. Eppure la nave stellare che fuoriesce dall’iperspazio riesce a gettare
un’ombra funesta su questo mondo remoto, un’ombra che nemmeno le centinaia di
piccole navi che la seguono riesce a sconfiggere. Seduto su un trono nella
plancia di quest’ombra, Thanos di Titano osserva dallo schermo principale il
sistema solare che ha il triste primato di averlo visto nascere.
Presto assisterà al suo trionfo, prima di morire
assieme al resto della Galassia.
Ma per ora, Thanos resta impassibile.
Manhattan, New York City
La
Vedova Nera è appena rientrata nel suo attico da un lungo viaggio, la Visione
sta supervisionando i lavori dell’Accademia dei Vendicatori, Dragoluna si sta
allenando nel Quartier Generale della Guardia dell’Infinito, Pantera Nera si
sta riposando in un appartamento di Harlem intestato a Luke Charles, non
lontano da dove il giovane conosciuto come Rage sta sistemando un paio di
spacciatori mentre ancora non molto lontano Moon Knight sta facendo
praticamente lo stesso. Patsy Walker, alias Hellcat, sta esaminando un copione
televisivo inviatole dalla sua amica Chili Storm, Jim Rhodes, alias War Machine
si sta rilassando nel suo appartamento alla Stark Tower assieme a sua moglie.
Songbird sta volando sopra la città. Nell’ambasciata Symkariana l’Uomo Sabbia
si sta godendo un po’ di relax guardando una partita di football alla TV.
Jack
Hart, il Fante di Cuori, si gode uno dei rari momenti in cui non è costretto ad
indossare la speciale tuta di contenimento che tiene sotto controllo il suo
potere.
Scott
Lang, Ant Man, sta riguardando il progetto di un chip digitale che sta pensando
di brevettare.
Il
ronzio della communicard li costringe tutti a cambiare i loro piani per la
serata.
Queens, New York City
Il
Cavaliere Nero, Miss Marvel, l’Uomo Ragno, Darkhawk. Quattro supereroi, quattro
Vendicatori, ma anche quattro persone che vorrebbero tanto potersi godere una
comunissima e normalissima serata in famiglia, nelle loro abitazioni,
casualmente non troppo distanti l’una dall’altra, senza dover pensare, per una
volta, a supercriminali e minacce globali varie.
Il
destino, nei panni metallici di Iron Man, ha deciso diversamente.
California.
Nella
piscina privata della sua villa nelle Santa Monica Mountains Dennis Dunphy,
meglio noto nell’ambiente dei supereroi come D-Man, sta finendo le sue
cinquanta vasche giornaliere quando sente il ronzio della communicard e sa che
il tempo del riposo è finito.
Nel
loro appartamentino di Berkeley i due studenti Vance Astrovik ed Angelica Jones
stanno facendo quello che fanno di solito due innamorati quando sono da soli ma
sono interrotti dal fastidioso suono delle loro communicard. Per Justice, e Firestar
è ora di tornare in azione.
Nel
barrio[6] di
East Los Angeles il Fulmine Vivente ha appena terminato di sedare uno scontro
tra una banda giovanile latino americana ed una vietnamita. Il suo intervento
ha evitato un bagno di sangue. Non ha il tempo di compiacersi, la communicard
rimasta silenziosa per settimane sta ora ronzando.
A
Beverly Hills l’eccentrica Sylvia Sersi sta dando una delle sue famose feste e
non sente il persistente ronzio della communicard ma prima o poi risponderà
alla chiamata.
Il
supereroe noto come Triathlon sta correndo a perdifiato lungo la spiaggia di
Marina del Rey riflettendo su come quasi tutti i suoi tentativi di fare la cosa
giusta si siano rivelati quasi sempre dei fallimenti quando sente la vibrazione
della sua communicard. Una chiamata d’emergenza dei Vendicatori dopo tanto
tempo. Un’occasione di riscatto, finalmente.
Londra, Inghilterra.
A
vederlo e perfino a toccarlo nessuno direbbe che non è un essere umano ma un
sofisticatissimo androide costruito addirittura nel 1939. Il nome che usa
abitualmente è Jim Hammond, ma c’era un tempo in cui era meglio conosciuto con
un altro.
Mentre
sta uscendo dall’esclusivo Diogenes’ Club sente ronzare la sua communicard. Con
una certa curiosità ascolta il resoconto di Iron Man.
Pare
che dovrà anticipare il suo ritorno a New York. Poco male. Senza volerlo
sorride: la Torcia Umana Originale sta per tornare in azione.
In vari luoghi degli Stati Uniti e
del Mondo
Che
si trovino nei laboratori del Progetto P.E.G.A.S.U.S. nell’Upstate New York o
nella vivace Capitale della Nazione o nella pittoresca New Orleans,
nell’assolata Arizona oppure in qualche luogo sperduto nell’Estremo Oriente o
nelle profondità marine; che si chiamino Machine Man., Falcon, Photon, Firebird,
Gilgamesh o Stingray, tutti odono il richiamo delle rispettive communicard e
tutti rispondono.
1,5
miliardi di chilometri dalla Terra
La vista degli anelli di Saturno, ben visibili
dietro al suo satellite Titano, occupa buona parte dello schermo della plancia
prima questa immagine sia sostituita da quella di un uomo che l’equipaggio
conosce bene: Eros, il Vendicatore con il nome di battaglia Starfox, fratello
di Thanos ed attuale reggente di Titano.
<<Thanos.
Non so perché sei diretto verso la Terra e non mi interessa: torna dall’abisso
da cui sei sgusciato, o darò ordine alla flotta di Titano di attaccare le tue
navi>>
Thanos non risponde. Solo la donna dalla pelle blu,
in piedi alla destra del trono di Thanos, osa interrompere il silenzio che
impera nella sala comandi.
-Mio signore. Possiamo procedere?
Il cenno di Thanos è quasi impercettibile ma
sufficiente.
-Liberiamo questi selvaggi dalla menzogna della vita.-
ordina Proxima Media Nox.
Ma per ora, Thanos resta impassibile.
Piccola Nube
di Magellano.
Mantis
sta contemplando il suo lavoro su questo pianeta da lei terraformato[7]
quando le arriva un messaggio che ha superato distanze siderali per
raggiungerla e lei sa che deve tornare immediatamente sulla Terra.
Base dei Vendicatori Segreti, Manhattan,
New York.
Steve
Rogers si sta allenando nella palestra approfittando della pausa primaverile
delle lezioni alla Lee Academy dove è insegnante. Mantenere una perfetta
coordinazione tra corpo e mente è essenziale nel suo altro lavoro di capo di
una task force di superspie al servizio dello S.H.I.E.L.D.
La
communicard che vibra su una frequenza speciale lo informa che ci sono nuovi
guai in vista.
Dopo
che hanno affrontato e sventato insieme la minaccia del Teschio Rosso,[8] c’è
un accordo tra la sua squadra ed i “veri” Vendicatori: se si fosse presentata
la necessità di una missione di cui questi ultimi non avrebbero potuto
assumersi la responsabilità sarebbero intervenuti loro. Che sia questo il caso?
La realtà è molto peggio.
Steve
ascolta la relazione di Iron Man con attenzione ed alla fine dice:
-Thanos
eh? Temo che la mia squadra non sia adatta ad affrontare lui ed i suoi sgherri.
Quattro persone senza superpoteri e con equipaggiamento inadeguato ad una
battaglia spaziale, in cosa potrebbero essere utili?
<<Mi deludi Steve. Tu più di ogni altro
dovresti sapere il valore che può avere una squadra di infiltrazione e
sabotaggio in una guerra. Quante missioni del genere tu e Bucky avete compiuto
durante la Seconda Guerra Mondiale?>>
-Più
di quante mi piaccia ricordarne. È ovvio che io ed i miei ragazzi faremo la
nostra parte, Tony.
<<Bene, perché con tutti i Vendicatori
richiamati in servizio attivo ci serve qualcuno che coordini le azioni di
tutti… qualcuno come te.>>
-Io?
Ti ricordo, Tony, che la mia vera identità è segreta anche per diversi
Vendicatori, per tacere degli altri supereroi che saranno inevitabilmente
coinvolti. La caduta della mia copertura potrebbe compromettere l’efficienza
dell’intera squadra in future missioni.
<<Che potrebbero anche non esserci se sarà
Thanos a vincere la partita, ma capisco il tuo punto di vista. Non c’è bisogno
di rivelare chi sei: per tutti sarai solo un agente speciale dello S.H.I.E.L.D.
incaricato del coordinamento generale.>>
-E
mi darebbero retta? In molti avrebbero seguito Capitan America, ma quanti lo
faranno con Steve Rogers?
<<Io dico: molti più di quanti tu
pensi. So per esperienza che sai farti valere quando serve.>> interviene una terza voce.
-Hank,
è un piacere risentiti!- esclama Steve riconoscendo la voce di Calabrone che si
è appena inserito nella conversazione.
<<Anche per me è un piacere dopo
tanto tempo, Steve. >> continua
Henry Pym <<Ti sto chiamando da un
Quinjet. Noi della Costa Ovest stiamo per arrivare nella Grande Mela, quindi
presto ci rivedremo faccia a faccia.>>
-Avrei
preferito un’occasione migliore, ma va bene lo stesso.
<<Appena sarete qui, potremo cominciare a
discutere di come organizzarci.>>
<<Quante storie.>> si inserisce una quarta voce, una voce ben conosciuta
a tutti gli altri <<Volete vedervi
di persona? Provvedo io senza inutili perdite di tempo.>>
Kang
il Conquistatore non è tipo da indugi: un attimo dopo, Steve è scomparso dalla
sua palestra e Calabrone dal Quinjet in volo.
Palazzo dei
Vendicatori
Steve Rogers e Calabrone appaiono improvvisamente
nella saletta da cui Iron Man era in videoconferenza con loro. Subito dopo ecco
apparire anche Kang.
<<Credevo di essere stato chiaro con te, Kang.>> lo apostrofa Iron Man
chiaramente alterato <<Niente
giochetti alle nostre spalle.>>
-Ho visto la tua necessità di comunicare con i tuoi
amici ed ho pensato di affrettare le cose nell’interesse di tutti.
<<Ma davvero? Non so chi mi trattenga dal farti
saltare quella tua maschera a colpi di repulsori.>>
-Calmati, Iron Man.- interviene Steve -Non è il
momento di farsi trascinare dalla rabbia.
-Ben detto, Comandante Rogers.- ribatte il
Conquistatore -A proposito: sono lieto di constatare di persona che le notizie
sulla tua dipartita erano davvero alquanto esagerate.
-Quindi tu sai.
-Non è difficile sapere ciò che ci interessa quando
si può spaziare tra oltre sessanta secoli di Storia. Ma stai tranquillo, il tuo
segreto è al sicuro con me.
-La tranquillità non è esattamente la sensazione che
ispireresti in chiunque Kang.- ribatte Calabrone.
-Eppure il mio regno è un posto molto tranquillo. Ma
lasciamo perdere queste sciocchezze, abbiamo una guerra da organizzare ed io
sarò ben lieto in quest’occasione di accettare di buon grado gli ordini del
vostro valente Capitano.
Gli sguardi di Steve Rogers ed Henry Pym esprimono
chiaramente il loro scetticismo e non è difficile immaginare un’identica
espressione sul volto di Tony Stark.
<<Raggiungiamo gli altri.>> dice, infine, quest’ultimo.
1,5
miliardi di chilometri dalla Terra
Su Titano, la battaglia che si è appena conclusa
nella sua orbita sarà ricordata come una delle più sanguinose della sua storia:
il campo di detriti che finirà con l’essere inglobato dagli anelli di Saturno
aiuterà certo a portarne avanti il ricordo.
Thanos può dirsi soddisfatto. Non si aspettava che
suo fratello Eros potesse preparare una difesa nel poco tempo a disposizione,
per quanto si sia dimostrata del tutto insufficiente. Suo padre Mentore sarebbe
stato una seccatura peggiore, se Thanos non lo avesse eliminato dall’equazione
con il dovuto anticipo.[9]
Thanos potrebbe essere fiero del proprio operato o
persino delle capacità, seppur limitate, del fratello: cosa avvenga nella sua
mente oscura è meglio non saperlo.
Ma per ora, Thanos resta impassibile. Anche se le
sue labbra iniziano ad incresparsi in un sorriso.
Palazzo dei
Vendicatori.
Raramente il Palazzo dei Vendicatori ha visto un
tale affollamento. Praticamente tutti coloro che sono stati Vendicatori stanno
arrivando ed alcuni di loro non sono venuti soli.
Sui volti dei presenti, almeno quelli senza maschera
o con una maschera che non ne nasconde l’espressione, è facile leggere una
grande inquietudine.
In
una riunione di questa portata ed in una situazione così tesa, è inevitabile
che la discussione si faccia confusa. Per quanto sia grande la base dei
Vendicatori, alcuni di essi sembrano preferire restare in disparte rispetto
alla maggior parte dei presenti.
Occhio
di Falco da il benvenuto ai suoi ex compagni di squadra della Costa Ovest,
scambiando battute e saluti con tutti loro, compresi i nuovi arrivi
Thunderstrike e Nova, tranne che col neo acquisto Sole Ardente.
Il
riluttante Vendicatore giapponese è innervosito dal fatto che l’hanno convinto
a partecipare a questa riunione anziché tornare in patria a servire il proprio
paese. È da poco che è un Vendicatore e non gli piace far parte del gruppo ma mentre
fa queste riflessioni in mezzo a tutte quelle persone scorge l’inconfondibile
chioma verde di una sua amica.
- Lorna-San. Anche tu qui.?- dice.
-
Shiro. Che piacere vederti.- lo saluta Polaris, abbracciandolo -Avevo sentito
dire che t’eri unito agli Ovest. Un po’ differente dallo Xavier Institute vero?
-Sono
stato costretto a farlo. Non è stata una mia decisione, credimi.- ribadisce il
mutante nipponico
-Questa
storia dell’invasione aliena è veramente così brutta come sembra?
-Pare
di sì. Questo Thanos farebbe impallidire Apocalisse, da quello che ho sentito
dire su di lui. Ma i Vendicatori lo hanno già battuto in passato.
Poco
distante Wanda Maximoff trova due compagni a parlare in un angolo, ed
particolarmente sorpresa perché uno di essi è suo fratello Quicksilver e
l’altro Johnny Storm, la Torcia Umana... non solo sono rispettivamente un
Vendicatore attivo ed il completo opposto di un introverso, ma era convinta che
si detestassero a vicenda.
-Non
hanno ancora deciso cosa fare?- chiede Quicksilver.
-Non
ancora. Non ho visto Iron Man così preoccupato neanche con Ultron.- risponde Wanda.
-Reed
e gli altri cervelloni penseranno a qualcosa. Noi aspettiamo che ci sia un po’
di azione.
-Per
una volta sono d’accordo con Storm.- annuisce Quicksilver.
-Non
mi sorprende che non siate abituati a pensare con la vostra testa.- interviene
una voce femminile. Scarlet si volta verso di essa, per vedere che appartiene
ad una donna dalla testa calva affiancata da un’altra dai lineamenti
chiaramente asiatici ma dalla pelle verde.
-È
un piacere rivederti, Mantis… Dragoluna.- saluta Quicksilver, ed è chiaro che
il secondo nome è pronunciato con molto meno rispetto.
-Anche
costei è felice di essere tornata sulla Terra, per quanto dovrà ritornare
presto sulla Nube di Magellano. Sfortunatamente, il resto della Guardia
dell’Infinito è attualmente impegnata altrove.
-Altrimenti
avremmo già sistemato la questione Thanos, come abbiamo già fatto in passato
del resto.- puntualizza Dragoluna.
La
solita arrogante, pensa Wanda.
-Non
mi interessa la tua opinione in materia.- commenta la telepate, in risposta ai
suoi pensieri.
-Dovrebbe.-
aggiunge la Valchiria.
Sembrerebbe
impossibile che una come lei possa avvicinarsi senza farsi notare, eppure
Dragoluna è spiazzata dal suo arrivo.
-Fate
entrare anche i Difensori, nel gruppo? Avete proprio abbassato gli standard.
-Costei
crede che quello che Dragoluna vuole dire, Valchiria, è che intende usare la
sua Gemma della Mente per aiutarti a comprendere meglio la tua visione.-
interviene Mantis.
L’occhiata
che Dragoluna le riserva non è certo amichevole, ma il sorriso spontaneo di
Mantis smorza ogni possibile discussione.
Improvvisamente
si apre la porta dello studio e gli sguardi di tutti si puntano verso Iron Man
ed io suoi compagni.
La Vetta, quartier generale orbitante
dello S.W.O.R.D.
L’uomo
appena sbarcato da uno shuttle entra nell’ampia sala dove Abigail Brand sta visionando vari
monitor in contemporanea
-Buongiorno
Direttrice Brand.- la saluta -In circostanze diverse le direi che è un piacere
rivederla.
La
donna dai capelli verdi non perde tempo in convenevoli.
-È
arrivato al momento giusto, Dottor Corbeau. Ho appena ricevuto un rapporto dai
nostri satelliti: la flotta di Thanos ha appena superato l’orbita di Giove.
Alla velocità di crociera che sta tenendo sarà in vista della Terra in meno di
due ore.
-Mio
Dio!
-Ci
servirebbe proprio il suo aiuto, temo.- commenta la Brand.
Palazzo dei Vendicatori.
Nel
frattempo alla numerosa banda si sono uniti il resto dei Vendicatori Segreti di
Steve Rogers (ovvero il Soldato d’Inverno, Nomad, la seconda Vedova Nera, Donna
Maria Puentes e Amadeus Cho) e i Giovani Vendicatori, intimiditi dalle presenza
di tanti celebri e potenti eroi; per loro è come essersi imbucati alla notte
degli Oscar ed essere circondati da celebrità. Nell’intera base si può udire un
forte brusio dovuto allo scambio di commenti dei numerosi eroi, ma non appena i
membri fondatori escono dalla sala riunioni, subito le chiacchiere cessano, e
tutti rimangono in silenzio, pronti ad ascoltare quello che hanno da dire. Iron
Man si rivolge ai presenti, affiancato da Calabrone, Kang e Steve Rogers:
<<Immagino che molti di voi si staranno chiedendo
perché Kang sia qui con noi e chi sia l’uomo che è alla mia destra. Comincerò
proprio con lui. Vi presento il Comandante Steve Rogers dello S.H.I.E.L.D.
incaricato da Nick Fury in persona di coordinare le nostre attività con quelle
degli altri.>>
-Ed
è proprio indispensabile che sia un estraneo al gruppo ad occuparsene?- chiede
con una nota polemica Nova.
<<Potete credermi se vi dico che il Comandante
Rogers è estremamente qualificato e che io stesso non avrò esitazione alcuna ad
accettare le sue direttive.>>
C’è
un discreto mormorio tra gli astanti.
Bruce
Banner si china verso Rick Jones e gli sussurra:
-Tu
conoscevi già questo Rogers, non è vero? Ho notato lo stupore sul tuo viso
quando è apparso. Sembrava avessi visto un fantasma.
-Uhm…
l’ho conosciuto quando ero la spalla di Capitan America ma non mi aspettavo di
trovarlo qui oggi.- risponde Rick con un certo imbarazzo.
<<Quanto a Kang, si è offerto di aiutarci
contro Thanos. So cosa state pensando, ma la triste verità è che non possiamo
rifiutare il suo aiuto.>>
-E
chi ci dice che non ci tradirà nel momento meno opportuno?- chiede U.S.Agent.
-Avete
la mia parola.- ribatte Kang -Io posso essere molte cose ma non sono mai venuto
meno alla mia parola.
Un
cupo brontolio è la risposta.
-Dovremmo
fidarci perché lo dici tu? Beh, io ti terrò d’occhio e sta sicuro che se
tenterai qualcosa di storto te ne farò pentire.
-Ed
io pure.- aggiunge D-Man risoluto.
-E
anch’io.- afferma She-Hulk.
<<Bene, ora che abbiamo chiarito questo punto,
possiamo andare avanti.>> puntualizza
Iron Man <Questo
è il piano. Kang si coordinerà con lo S.W.O.R.D. e con altre entità governative
mondiali per combattere le navi in orbita, assieme a diversi Vendicatori che
possono operare nello spazio. Crediamo che New York sarà il bersaglio
principale, quindi la maggior parte di voi sarà assegnata alla sua
difesa>>
-Al
tempo stesso .- continua Calabrone -Lo S.H.I.E.L.D. coordinerà le attività
degli altri gruppi sparsi per il mondo, e Rogers le squadre dei Vendicatori.
Stiamo anche allestendo una task force che si infiltrerà nell’ammiraglia di
Thanos per fare più danni possibili dall’interno.
-Non
ho intenzione di mentirvi, Vendicatori, questa sarà la battaglia della vostra
vita.- interviene Steve Rogers -Il nostro nemico ha un enorme vantaggio tattico
ed una potenza di fuoco superiore: non possiamo sconfiggerlo in modo
tradizionale. Ci credono indifesi, ma so che ognuno di voi ha dentro di se uno
spirito indomabile capace di sconfiggere l’impossibile.
<<Sappiamo che Thanos può sembrare invincibile,
ma non lo è. Tempo fa, basandomi su un’idea di Tony Stark ho costruito un
dispositivo capace di bloccare temporaneamente i poteri di un Eterno.[10] Nel suo
design attuale non funzionerà contro uno con le capacità di Thanos, ma ne
costruiremo una versione migliore capace di renderlo abbastanza debole da
permetterci di sconfiggerlo>>
-Per
chi non avesse capito, in altre parole dobbiamo fermare un’invasione aliena
come riscaldamento prima di tenere impegnato un aspirante dio pazzo abbastanza
a lungo perché i cervelloni ci diano un’arma in grado di metterlo con le
chiappe a terra. riassume Wasp.
-Un
efficace sintesi, Miss Van Dyne.- interviene Kang con un tocco di ironia –Ma
ora lasciate che vi illustri lo scenario con cui dovremo confrontarci. Quello
che vi farò è sostanzialmente un corso accelerato sulle capacità tattiche di
Thanos.
La maggior parte dei presenti non sa decidere se la parte
più inquietante della situazione sia il pericolo imminente o il fatto che il
briefing sulla situazione sia tenuto da un uomo le cui tattiche sono
generalmente dedicate alla loro morte. Sia
come sia, l’ascoltano con attenzione.
-La
sua flotta stellare è la più potente mai vista nelle galassie conosciute con
una capacità di fuoco inimmaginabile per gli standard terrestri.
Preme
un pulsante e sopra il tavolo della sala riunioni appare un ologramma molto
realistico.
-Quella
che state vedendo è la Vanth, la nave ammiraglia di Thanos.
-Vanth?
Conosco questo nome: la dea Etrusca degli Inferi e del Destino, annunciatrice
di morte.- chiarisce la Valchiria.
-Conosci
gli dei etruschi, Val?- chiede un genuinamente sorpreso Occhio di Falco.
-Conosco
le molte vie degli spiriti dei mortali al cedere della loro vita, sì. Ed anche
le divinità che presiedono i loro tragitti: un tempo ero al servizio di due di
loro.[11]
-Un
nome appropriato.- commenta Kang -La Vanth è davvero un’annunciatrice di morte.
Da sola possiede il potere di devastare un intero pianeta.
-Ah,
non che voglia fare il pessimista di turno, ma esattamente come fermiamo una
cosa simile? Perché, per favore, ditemi che possiamo - chiede uno sconcertato
Uomo Ragno.
Rick
Jones lo interrompe esclamando improvvisamente:
-Io
conosco quell’astronave!
-Che
intendi dire, Rick?- gli chiede Calabrone.
-Non
ne ero sicuro all’inizio, ma più la guardo e più lo sono: è la stessa dove nel
mio sogno di ieri notte ho visto Genis… Capitan Marvel… prigioniero.
-Capitan
Marvel… la profezia diceva che per avere la vittoria sul Male in arrivo
bisognava trovarlo.- esclama la Valchiria.
<<Se anche questa parte della profezia è
corretta,...>> inizia a dire Iron
Man <<…questo
vuol dire…>>
-Che
Capitan Marvel è prigioniero sulla nave di Thanos.- conclude per lui Occhio di
Falco.
-E
noi dobbiamo liberarlo.- afferma, risoluto, Steve Rogers.
Luna, a 402.000 chilometri dalla
Terra[12]
Mentre
fervono i preparativi per sopravvivere all’invasione, qualcuno osserva la
crescente apprensione senza che sul suo volto appaia alcuna espressione. Che la
Cittadella dell’Osservatore si trovi sul lato nascosto della Luna non ha
importanza: potrebbe vedere la base dei Vendicatori anche se si trovasse in un
altro sistema solare.
Se
ora Uatu l’Osservatore alza lo sguardo non è per rivolgerlo verso la Terra, ma
verso la nave stellare Vanth che in
questo momento sta oscurando il cielo
stellato.
-Non
hai nulla da temere da me, Thanos. Ho giurato di non interferire, ed anche se
tu distruggessi questa intera galassia non potrei fare nulla per…
L’Osservatore
non termina la frase: un raggio di energia colpisce la cosiddetta Zona Blu,
riducendo in cenere millenni di storia nascosta all’umanità.
L’Osservatore
resta impassibile, completamente illeso dall’attacco, fluttuando al centro di
un nuovo cratere lunare. Osserva la Vanth
allontanarsi in direzione delle Terra, e scuote il capo.
La
cenere si riforma in rocce, ricostruendo il sito archeologico con assoluta
perfezione. Molti suoi simili non approverebbero, ma Uatu sta semplicemente
rimediando all’interferenza altrui.
Fermare
Thanos, però, sarebbe troppo rischioso persino per lui. Questa volta, gli
esseri umani non potranno contare sulla sua assistenza. Del resto, se la Terra
verrà distrutta, qualcuno dovrà raccontare al resto dell’Universo quello che ha
visto.
Palazzo dei Vendicatori
Le
circostanze non sono delle più piacevoli, ma per la prima volta dopo tanto
tempo nella sala riunioni si ritrovano i membri fondatori dei Vendicatori, con
l’eccezione del potente Thor ancora assente, e con la presenza di Steve Rogers,
ormai considerato Fondatore Onorario, e quella di Kang nel suo strano ruolo di
consulente.
Le
loro uniformi sono diverse, e non solo quelle: molte cose sono cambiate da
quando questi eroi erano soliti riunirsi qui, ma sebbene si trovino in una
situazione di grande pericolo, per Steve, Tony, Janet e Hank è comunque un
piacere ritrovarsi attorno a quel tavolo. Perfino Bruce Banner è il benvenuto
anche se, a quanto sembra, non è più l’Incredibile Hulk.
Hanno
indetto questa riunione per elaborare un piano d’azione, mentre numerosi e
potenti eroi li attendono fuori. Jarvis fa gli straordinari, per fare in modo
che ognuno di loro si senta a proprio agio.
-Che
sensazione di dejà vu, non trovate?-
osserva Wasp.
-Buona
Jan. La situazione è grave.- le risponde
Calabrone.
-Oh
lo so bene. Ma devi ammettere che ho ragione.- ribatte la ragazza.
<<Buoni,
ragazzi. Allora Steve, sei ancora convinto di concentrare il grosso delle
nostre forse qui a New York?>> chiede Iron Man.
-Assolutamente.
Vedi, è un po’ come la battaglia delle Termopili; se fermiamo Thanos qui,
abbiamo buone chance di sconfiggerlo definitivamente. L’orgoglio è sempre stato
il tallone d’Achille dei tiranni.- dice Steve Rogers.
-
Mi compiaccio, Capitano... oh scusi, volevo dire Comandante; vedo che non sono
il solo ad essere appassionato di storia. La sua lucida analisi combacia con la
mia.- osserva Kang.
-
Mi ricordate perché lo abbiamo fatto entrare?- domandò Wasp, infastidita.
<<Perché,
triste a dirsi, abbiamo bisogno di lui. Ma questo non lo obbliga a parlare, se
non ha qualcosa di utile da dire.>>
-
L’analogia con le Termopili è azzeccata Cap... volevo dire, Steve. Abbiamo
riunito sotto questo tetto un tale livello di potere che in un area
circoscritta come quella di New York potrebbe tenere a bada le forze nemiche
per un bel po’. Ma penso anch’io, come te, che per essere sicuri di avere la
meglio su Thanos occorra anche liberare Capitan Marvel. Se siete tutti
d’accordo, ho alcuni nomi da proporre per una squadra volta al suo
salvataggio.- dice Calabrone, allungando un biglietto sui cui ha scritto una
lista di nomi.
Il
foglio passa di mano in mano, arrivando fino a quelle di Rogers.
L’ex
Capitan America depenna un paio di nomi dalla lista e fa un paio di modifiche:
-Sono
buoni nomi. Ma mi sono permesso di aggiungerne un paio che, credetemi, sono
tagliati per questo genere di missioni.
Ancora,
il biglietto circola tra i presenti.
-Preferirei
parlare apertamente di questa cose invece di giocare sempre agli agenti
segreti, ma devo dire che mi trovate d’accordo.- osserva entusiasta Janet.
<<Anch’io
vorrei fare un nome.>> aggiunge
Iron Man <<è uno dei
ragazzi della nostra accademia, uno dei Giovani Vendicatori in attesa di là,
per essere esatti. è perfetto per quello che deve essere fatto e, prima che me
lo diciate, lo so che È giovane... ma se falliamo, anche lui È destinato a
morire. abbiamo bisogno di tutto l’aiuto necessario.>>
-Dici
bene, Iron Man. Da che mondo è mondo, le guerre sono combattute dai giovani. E
molto del loro sangue macchia le pagine della Storia.- esclama Kang.
-Non
ti avevamo detto di stare zitto?- lo riprende nuovamente Wasp.
-Ok,
la squadra d’infiltrazione nell’astronave di Thanos è fatta, allora. Andiamo
avanti- dice Steve, ignorando il saccente Signore del Tempo -Iron Man, tu,
Calabrone e gli altri scienziati credete di riuscire a preparare in tempo il
vostro dispositivo?
<<Ci
riusciremo. Siamo alcune delle menti più brillanti della terra, se non ci
riusciamo noi, non può riuscirci nessun’altro.>>
-
Evviva la modestia, eh Testa di ferro?- lo schernisce Wasp.
-Per
una volta debbo concordare con lui.- interviene Banner -Siamo il migliore trust
di cervelli che la scienza ha a disposizione: ingegneri, biochimici e fisici da
premio Nobel. Potremmo essere più efficienti solo se si unisse a noi il Dottor
Destino.
-Ci
mancherebbe solo lui adesso!- sbotta Janet
-
Ok allora; passiamo alla divisione dei compiti per gli altri .- dice Steve -Suggerimenti?
In orbita sopra la Terra.
La
spaventosa nave di Thanos appare d’improvviso contornata dalle altre della sua
flotta. Il Titano osserva pensoso il panorama sotto di lui e poi fa un cenno
col capo e la sua luogotenente Proxima Media Nox dà l’ordine tanto atteso:
-Attacco!
E
così comincia, in ogni parte del mondo. L’armata di Thanos scende sul nostro
pianeta in tutto il spaventoso potere. In ogni casa, la gente prega il proprio
Dio affinché la minaccia cessi al più presto possibile.
Ma
i protettori della Terra, in ogni parte del mondo, sono pronti a respingere
l’attacco con ferma determinazione e il cuore colmo di coraggio e speranza.
Antartide.
Potrebbe
sembrare strano sferrare un attacco contro il luogo più disabitato del Mondo ma
se si pensa che da non molto è qui che la razza segreta degli Inumani ha posto
la sua residenza, tutto acquista un senso.
La
flotta si avvicina minacciosa. Le astronavi aliene proiettano la loro cupa ombra
sulle cime innevate. Blackagar Boltagon alias Freccia Nera le osserva con
un’espressione impassibile sul volto. Impossibile dire cosa pensa o cosa prova.
E’ il re degli Inumani e il loro principale difensore.
Il
suo dovere è di stare in prima linea in questa battaglia.
Alza
il braccio e fa un cenno ai suoi sudditi. “Iniziate
l’attacco” è il significato del gesto, e le difese di Attilan aprono il
fuoco contro le navi aliene. L’impenetrabile campo di forza si alza a
protezione della città di Attilan.
Freccia
Nera si alza in volo, diretto all’astronave madre. La piccola figura nera
davanti all’immensa nave aliena ricorda il giovane cinese davanti il carro
armato di piazza Tienanmen.
Il
re prende un respiro e poi sussurra:
-Via.
E
un istante dopo l’astronave viene spazzata via in un’esplosione visibile per
chilometri.
Un
Inumano volante invece trasporta il potente Gorgon sopra una della astronavi.
-Ci
siamo. Lasciami - dice l’eroe taurino, e
come una bomba che viene sganciata si lascia cadere sul tetto metallico del
mezzo alieno. I suoi potenti zoccoli colpiscono generando una forte scossa
sismica che frantuma l’astronave come se fosse stata colpita da un missile, e
mentre questa precipita sul suolo innevato, un altro Inumano in grado di volare
recupera Gorgon.
Mosca, capitale della Federazione
Russa.
Appaiono
all’improvviso e sono così tante da oscurare il cielo. Nessuno ricorda di aver
mai visto qualcosa di simile nemmeno durante la crisi nota come Guerra dei
Mondi. I caccia delle Forze Aerospaziali Russe si levano in volo freneticamente
ma i loro armamenti non sono all’altezza di quelli del nemico ed anche i razzi
lanciati dalle postazioni a terra si infrangono contro invulnerabili campi di
forza. Nulla sembra in grado di fermare l’attacco alla capitale russa.
Sul
tetto del Quartier Generale della Guardia d’Inverno, il supergruppo ufficiale
della Federazione, Valentin Vladimirovitch Shatalov, alias Airstrike, riflette
preoccupato: non era così che avrebbe voluto testare sul campo la nuova
formazione ma le circostanze non gli hanno dato scelta.
Si
solleva in volo e si dirige verso una delle astronavi nemiche da cui stanno
uscendo dei rettili umanoidi seminudi a bordo di strani piatti volanti
monoposto.
Questi
sono gli invasori? Pensa Airstrike, mi aspettavo qualcosa di più terrificante.
Mentre
spara due missili contro gli avversari, si mette in contatto radio con i suoi
compagni:
<<Siete in
posizione?>>
Gli risponde un coro di sì.
<<Allora attaccate
adesso!>>
Al
suolo qualcun altro si prepara a dare ordini.
-
Eccoli, stanno arrivando; colpiteli con tutto ciò che avete!- urla il Guardiano
Rosso e obbedendo all’ordine tutta
la Guardia d’Inverno passa all’attacco.
la
Dinamo Cremisi, aiutato da Titanium X cerca di abbattere quante più astronavi
possibili.
-Sono
–troppi. Secondo –i – miei – calcoli – abbiamo – un – misero – 17 % - di –
possibilità – di respingere – la – flotta. - analizza Soyuz, mentre colpisce con i suoi
raggi ottici.
-Dio,
sei davvero incoraggiante, lo sai? - lo
rimprovera Katrina Bulikova, la Stella Nera “ufficiale”. del gruppo mentre
intrappola alcuni Badoon in spire di Forza Oscura.
La
donna che si fa chiamare Vanguard non parla ma le spire che escono dal suo
corpo sottraggono l’energia vitale degli alieni nel loro raggio d’azione.
-Non
cederemo! Non siamo mai stati sconfitti sul nostro suolo e non lo saremo oggi!-
grida a squarciagola il Guardiano.
La
sua determinazione è ammirevole.
Base Aerea di Ramstein, Germania
L’energia
oscura di Stella Nera colpisce le navicelle in volo, mentre il potere di suo
fratello Vanguard respinge il fuoco
degli alieni.
-Desistete
mostri, o ve la vedrete con il potere di Perun, il dio slavo del lampo e del
tuono!!
-Meno
retorica e più fulmini Perun. Questi alieni sono tanti e non se ne andranno solo
per le tue minacce!- gli dice l’eroina Italiana di nome Sun, sua compagna
d’avventure negli ultimi tempi.[13]
Perun
risponde lanciando la sua ascia incantata contro i nemici.
Altrove.
A
Londra, i pugni di Capitan Bretagna abbattono quante più navicelle possibile.
A
Tel Aviv, Sabra fa la stessa cosa. E così avviene nei cieli di ogni parte del
mondo.
Ma
la battaglia principale, come previsto, avviene da un’altra parte.
Oceano Atlantico
Le
astronavi continuano ad avvicinarsi, in una successione di velivoli che non
finisce mai. Se questo attacco fosse avvenuto solo un anno fa, le forze di
difesa terrestri sarebbero state annientate.
Ma
un anno fa lo S.W.O.R.D. non avrebbe condiviso con tutti i governi del mondo i
rilevamenti satellitari, fornendo continui aggiornamenti sui movimenti dei
Badoon ed aiutando lo S.H.I.E.L.D. a coordinare un’unica strategia.
Miss
Marvel emerge dai resti fumanti dell’astronave che ha trapassato da parte a
parte come un missile umano, facendo poi il saluto militare ai caccia dell’Air
Force che sfrecciano al suo fianco.
Sarebbe
pronta a tirare un sospiro di sollievo, ma l’ombra di una nuova astronave che
oscura il cielo le fa capire che finora Thanos non ha ancora dato inizio
all’attacco vero e proprio.
L’ex
Vendicatrice deve farsi da parte per evitare di essere colpita dalle cannonate
della portaerei americana che sta facendo fuoco contro l’astronave Badoon.
Tutto ciò che la nave terrestre ottiene è di far attivare i sistemi d’arma del
nemico.
-Qui
Miss Marvel, richiedo assistenza.- chiama Carol Danvers tramite la radio
incorporata nel costume, ben sapendo di non essere abbastanza forte né per
abbattere l’astronave né per spostare a mani nude una portaerei fuori dall’area
di tiro.
<<Ricevuto, Miss Marvel. Pensiamo noi agli
abitanti di superficie>> è la risposta ricevuta via radio, un secondo
prima che un’immensa onda sposti la portaerei ad una distanza considerevole.
Invece
di sferrare il colpo decisivo, l’astronave Badoon si ritrova ad essere sotto un
ferocissimo fuoco proveniente da un’intera flotta che sta emergendo dalle
acque.
-Le
forze armate di Atlantide!- esclama Miss Marvel.
-Che
combattono fianco a fianco con la marina americana. Forse oggi è davvero la
fine dei giorni.
Miss
Marvel riconoscerebbe la voce alle sue spalle ovunque, ma il fatto che
appartenga ad un uomo che sta volando sostenuto solamente da due piccole ali
alle caviglie restringe il campo.
-Namor.
Non mi aspettavo di vederti, ma l’aiuto di Atlantide ci farà comodo.
-Oggi
non sono qui come sovrano di Atlantide, donna: quel ruolo è esercitato da mia
cugina Namora e a dire il vero, la loro presenza qui è una gradita sorpresa
anche per me. Sono qui per rispondere alla chiamata dei Vendicatori, anche se,
data l’urgenza dell’allarme, mi aspettavo una minaccia un po’ più seria.
Mentre
i due Vendicatori di riserva discutono, l’astronave Badoon precipita
nell’oceano con un indescrivibile frastuono di onde.
-Sembra
che avrai ancora la tua chance.- gli risponde Miss Marvel, indicando la nuova
flotta di astronavi che si dirige verso la costa. Più specificamente, verso...
New York City
Tempo
fa venne un giorno, un giorno come nessun altro, quando gli eroi più potenti
della Terra si riunirono contro una minaccia comune che nessun singolo eroe
avrebbe potuto sconfiggere.
Ci
sono stati molti giorni così, e la formazione dei Vendicatori si è adeguata di
conseguenza. Ma mai come oggi è stato necessario radunare così tanti eroi,
perché mai come oggi la Terra è stata in pericolo di essere spazzata via.
Un’astronave
aliena sovrasta la città, rilasciando decine di caccia che sfrecciano veloci
tra i grattacieli sparando un intenso fuoco di copertura. Decine se non
centinaia di alieni rettiliformi armati di fucili laser si teletrasportano a
Times Square: i civili stanno già scappando, ma non è abbastanza: il protocollo
militare Badoon è molto severo riguardo la necessità di terrorizzare la
popolazione.
Il
primo soldato prende la mira, ma prima che possa premere il grilletto, uno
scudo bianco, rosso e blu lo colpisce in faccia, per poi rimbalzare verso due
suoi compagni di squadra, disarmandoli prima di tornare tra le mani di Capitan
America.
-Vi
avvertiremo una volta sola: arrendetevi!- intima la Vendicatrice, pronta alla
battaglia.
E
naturalmente non è sola: al suo fianco ci sono Quicksilver ed Ercole, che si
sta sfregando le mani.
-Sei
pazza, mammifera? Una razza primitiva come la tua non può sperare di…
Prima
che il Badoon possa terminare la frase, un pugno lo colpisce cento volte in un
battere di ciglia; quando Capitan America ha capito cosa è successo, un’altra
dozzina di alieni sono a terra.
-Abbiamo
un lavoro da fare, non possiamo stare a sentirli tutti.- si giustifica
Quicksilver.
-Invero,
dovrei essere assieme ai nostri compagni d’arme: la vera pugna è altrove.- si
lamenta Ercole, indicando la skyline della metropoli.
Un
caccia Badoon si schianta contro un campo di forza invisibile. Un altro è
impigliato in una enorme ragnatela tessuta tra i palazzi. Un altro ha un malfunzionamento
catastrofico ai motori, una possibilità su un milione improvvisamente divenuta
una certezza. Altri due sono bloccati in una morsa magnetica che li fa
schiantare uno contro l’altro. Altri tre prendono di mira i terrestri responsabili
delle prime sconfitte, ma esplodono quando tre Iron Man perforano le loro navi
facendosi strada con i raggi repulsori.
L’ultimo
ad esplodere è proprio sopra le teste dei Vendicatori; Capitan America si
ripara con lo scudo, ma non è necessario: dai resti fumanti è fuoriuscito un
umanoide dalla pelle rossa, che incenerisce i detriti con un raggio solare
proveniente dalla gemma sulla sua fronte.
-Le mie scuse per la mancata
puntualità, Capitano.- si presenta
Visione.
Qualcosa
nell’astronave che ha rilasciato i caccia si illumina, preparandosi a fare
fuoco ed eliminare l’intera città in un colpo solo.
-Pronto,
Visione? Vediamo se il piano di Rogers funziona.- dice Ercole, afferrando il
sintezoide per il mantello; Visione si irrigidisce mentre la sua densità cresce
ben oltre quella del diamante.
-Attenzione, Ercole, nel mio
stato attuale stai lanciando l’equivalente di cinquecento tonnellate.
-Invero
gli X-Men saranno gelosi di codesto Lancio Speciale.- si vanta Ercole,
scagliando Visione come un giavellotto verso l’astronave aliena.
Prima
che questa possa fare fuoco, lo stranissimo missile la passa da parte a parte
con una potenza inimmaginabile persino per le sue difese. E’ solo la prima
fase, naturalmente, ma i danni sono sufficientemente gravi: l’inferno scatenato
dalla Torcia Umana sul lato destro ed i raggi ottici di Ciclope che si
abbattono sul lato sinistro sono troppi anche per l’esercito Badoon.
Un
incantesimo di levitazione di Wiccan rende quindi molto più semplice per la
telecinesi di Marvel Girl indirizzare la caduta dell’astronave nell’East River.
-Troppo
facile.- si lamenta Quicksilver.
-A
te non va mai bene niente, vero? Abbiamo dimostrato ai Badoon che cosa siamo
capaci di fare .-ribatte Capitan America.
-Ottimo,
perché dobbiamo rifarlo almeno un’altra dozzina di volte.- risponde il mutante,
indicando i soccorsi... altre quindici astronavi, delle stesse dimensioni e
potenza di fuoco della prima, si preparano a scendere sulla città. E non stanno
sprecando tempo: sono pronte a fare fuoco ora.
Questa
potrebbe essere la fine della città degli eroi, se non fosse per un suono.
Il
rombo di un tuono.
Il
cielo oscurato dagli invasori si illumina di elettricità e furia divina, ed un
grido di guerra fa tremare il sangue freddo degli aspiranti conquistatori.
Qualcosa
si scaglia alla velocità della luce, o almeno così sembra a chi è presente,
contro le navi, ed il rozzo metallo ha la meglio sugli avanzati campi di forza.
Il proiettile passa da parte a parte la prima nave, poi la seconda, la terza,
ed altre fino a quando non arresta la propria corsa ed inverte completamente la
propria direzione.
Un
uomo dal mantello rosso atterra nella città degli eroi, e solleva una mano per
recuperare il martello che vola di nuovo nelle sue mani. Ma non è solo un uomo.
Non è nemmeno solo un dio.
È un
Vendicatore. E questo è un giorno come nessun altro.
-Thanos,
Titano Folle!!! Ascolta le parole di Thor, figlio di Odino e protettore dei
Nove Mondi!!! Desideri conquistare questo mondo? Invero, Midgard accetta la tua
sfida!!! Il Dio del Tuono solleva il martello e gli animi di un intero mondo
mentre chiama la battaglia pronunciando le parole immortali:
-VENDICATORI
UNITI!!!!!
CONTINUA SU VENDICATORI COSTA OVEST #37
NEL PROSSIMO NUMERO: L’EPICA CONCLUSIONE
[1] Sentient Worlds Observation and Response Department
[2] Di cui potrete sapere di
più leggendo Capitan America MIT
[3] Ve la ricordate? Noi
benissimo. -_^
[4] Che ne ha appreso
l’esistenza nell’episodio #94
[5] Confusi? Evidentemente
non avete letto la serie MIT di Alpha Flight.
[6] Quartiere abitato in
prevalenza da Ispanici.
[7] Confusi? Maggiori
dettagli sulla Guardia dell’Infinito MIT.
[8] Su Vendicatori #89/90 e Vendicatori Segreti #20.
[9] Come visto su Vendicatori Costa Ovest MIT
#28/30.
[10] su Vendicatori MIT #73.
[11] Odino e Freya che si
spartivano i guerrieri uccisi in battaglia.
[12] Per correttezza
astronomica, questa è la distanza della Luna dalla Terra al momento della
pubblicazione di questa storia, che per coincidenza è molto vicino al suo
apogeo (la massima estensione della sua orbita) di 405.500 chilometri. Visto
che capita più o meno una volta al mese, potete collocare cronologicamente
questa storia in qualsiasi anno o ignorare completamente la
cosa.
[13] Come sanno bene i
lettori di The Others.